Gli Indicatori dell’Innovazione (ISTAT)

  1. Intensità di Ricerca: percentuale di spesa per attività di ricerca e sviluppo intra muros svolte dalle imprese, istituzioni pubbliche, Università (pubbliche e private) e dal settore non profit sul Pil. La spesa e il Pil vengono considerati in milioni di euro correnti (Indagine sulla R&S nelle imprese; indagine sulla R&S nelle organizzazioni non profit; indagine sulla R&S negli enti pubblici).
  2. Propensione alla Brevettazione: numero totale di domande di brevetto presentate all’Ufficio Europeo dei Brevetti (Epo) per milione di abitanti (OCSE, Database Regpat)
  3. Lavoratori della Conoscenza (Knowledge Worker): percentuale di occupati con istruzione universitaria (Isced 6,7 e 8) in professioni Scientifico-Tecnologiche (Isco 2-3) sul totale degli occupati (Rilevazione sulle Forze di lavoro)
  4. Innovazione del Sistema Produttivo: percentuale di imprese che hanno introdotto innovazioni tecnologiche (di prodotto e processo), organizzative e di marketing nel triennio di riferimento sul totale delle imprese con almeno 10 addetti (Cis – Community Innovation Survey)
  5. Investimenti in Proprietà Intellettuale: spesa in ricerca e sviluppo, prospezione e valutazione mineraria, originali di opere artistiche, letterarie o di intrattenimento; software e basi di dati. Valori concatenati con anno di riferimento 2015 (milioni di euro), Indicizzati 2007=100 (Contabilità Nazionale).
  6. Occupazione Culturale e Creativa: percentuale di occupati in professioni o settori di attività culturali e creativi (Isco-08, Nace rev.2) sul totale degli occupati (15 anni e più) (Rilevazione sulle Forze di lavoro)
  7. Mobilità dei Laureati italiani (25-39 anni): Tasso di migratorietà degli italiani (25-39 anni) con titolo di studio terziario, calcolato come rapporto tra il saldo migratorio (differenza tra iscritti e cancellati per trasferimento di residenza) e i residenti con titolo di studio terziario (laurea, AFAM, dottorato). I valori per l’Italia comprendono solo i movimenti da/per l’estero, per i valori ripartizionali si considerano anche i movimenti inter-ripartizionali (Iscrizioni e cancellazioni all’anagrafe per trasferimento di residenza e Registro base degli individui).
  8. Utenti regolari di internet: Percentuale di persone di 11 anni e più che hanno usato internet almeno una volta a settimana nei 3 mesi precedenti l’intervista (Indagine aspetti della vita quotidiana).
  9. Disponibilità in famiglia di almeno un computer e della connessione a internet: percentuale di famiglie che dispongono di connessione a internet e di almeno un personal computer (inclusi computer fisso da tavolo, computer portatile, notebook, tablet; sono esclusi smartphone, palmare con funzioni di telefonia, lettore di e-book e console per videogiochi) (Indagine aspetti della vita quotidiana)
  10. Comuni con servizi per le famiglie interamente on line: percentuale di Comuni che erogano on line almeno un servizio rivolto alle famiglie o agli individui a un livello che consente l’avvio e la conclusione per via telematica dell’intero iter (incluso l’eventuale pagamento on line) (Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazioni)
  11. Imprese con vendite via web a clienti finali: percentuale di imprese con almeno 10 addetti che nel corso dell’anno precedente hanno venduto via web a clienti finali (B2C). Dall’anno d’indagine 2021 sono considerate le attività economiche dalla divisione 10 alla 82 in base alla nuova classificazione Ateco 2007 (ad esclusione della sezione K-Attività finanziarie e assicurative). Dallo stesso anno di indagine, l’unità di analisi per la quale vengono fornite le stime è l’enterprise, ovvero una unità statistica che può essere costituita da una o più unità giuridiche (Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle imprese)
  12. Occupati con competenze digitali complessive di base o elevate (20-64 anni): Percentuale di occupati di 20-64 anni che hanno competenze digitali almeno di base in tutte le quattro aree (informazione, comunicazione, problem solving, competenze software) del “digital competence framework”. Per ogni area sono state selezionate un numero di attività (da 4 a 7) e, a seconda del numero di attività svolte dagli utenti di internet, viene attribuito un livello di competenza che va da 0= nessuna competenza, 1= livello base, 2= livello sovrabase (Indagine Aspetti della vita quotidiana).