KWI – Knowledge Working Interdisciplinare

Viene qui di seguito riportato il testo che è una prima raccolta di concetti del Metodo ITKS (Interdisciplinary Thinking by Knowledge Synthesis© 2011 – G.Mappa):

Pensiero Interdisciplinare per Sintesi di Conoscenza ITKS ©

Il pensiero interdisciplinare non è solo una parola appartenente all’ambito delle scienze cognitive; è una prospettiva preziosa definita dalla capacità di trarre spunti da più discipline e applicarli alla propria area di interesse in un modo che sfida le nozioni tradizionali e arricchisce la conversazione e l’interazione attorno ad esse. Crea ponti tra le scienze e le arti e rimuove le barriere tra le discipline che altrimenti potrebbero informarsi e migliorarsi a vicenda. In un clima professionale che celebra l’innovazione, l’apertura mentale e la creatività, il pensiero interdisciplinare sta diventando un’abilità altamente necessaria e spesso ricercata.

Il Metodo ITKS © (Interdisciplinary Thinking by Knowledge Synthesis) è un libro di Giovanni Mappa che tratta dell’esistenza e dell’individualizzazione di un “quadro comune della conoscenza” presente in ogni tipo di dominio della conoscenza (ad esempio: medicina, giurisprudenza, ingegneria, letteratura, ecc.)1Il libro si concentra sulla sintesi delle conoscenze provenienti da diverse discipline per creare una nuova conoscenza interdisciplinare1.

Algoritmi sullo sviluppo della Interdisciplinarietà, del Buonsenso e del Valore, per le professioni emergenti

Principali argomenti sviluppati:

Il testo (scritto in inglese per ragioni di opportunità) intende dare una risposta alle seguenti domande: – è possibile potenziare la propria professionalita, per capire ed adeguarsi al nuovo livello di competitivita? – è possibile potenziare la propria capacita di elaborare e sintetizzare l’enorme volume di dati e informazioni, con le quali dobbiamo confrontarci ogni giorno? – è possibile sviluppare, in uno scenario di complessita lavorativa, il “buonsenso” nella presa di decisione e la capacita di creare nuovo “valore”? – è possibile fare tutto cio in un tempo sostenibile (mesi e non anni)?

La soluzione proposta in questi libro di appunti e l’apprendimento del ragionamento interdisciplinare” e la metodologia proposta, nelle sue linee essenziali, si basa sul concetto dell’esistenza una struttura comune e ricorrente della conoscenza (Knowledge’s Common Frame) che, con le sue proprieta e dinamiche evolutive, rappresenta la “chiave di volta” del nuovo approccio.

Sono disponibili “strumenti mentali” (es. KWI –Knowledge Working Interdisciplinare)  che rappresentano una sfida atta a poter controvertere l’utopia di Mark Twain, fornendo la possibilità di anticipare ad “oggi” la “Conoscenza e il Know-How” di “domani”(da anziani), con gli indubbi e innumerevoli vantaggi e profitti che ne deriverebbero. Parafrasando infatti, la famosa frase di Mark Twain – “La vita sarebbe infinitamente più felice se nascessimo a 80 anni e gradualmente ci avvicinassimo ai 18” – si potrebbe dire che: avremmo molti più vantaggi profittevoli se potessimo disporre quanto prima dell’esperienza che comunque, avremo a 80 anni, quando però, non possiamo più valorizzarla come meriterebbe.

Alcuni esempi di Modelli di Conoscenza per l’Apprendimento Interdisciplinare:

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Apprendimento Interdisciplinare con l’utilizzo di Modelli di Conoscenza

Viaggio all’interno delle strutture logiche della conoscenza per acquisire il segreto dell’apprendimento interdisciplinare e potenziare la propria professionalità (di Giovanni Mappa, 2020)

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Viene qui di seguito riportato uno degli aspetti fondamentali del Metodo ITKS, ossia la Comunicazione Interdisciplinare ©, in grado di far comprendere linguaggi disciplinari differenti in ottica STEM o anche umanistica STEAM (pur non essendo o diventando multidisciplinari o peggio, “tuttologi”), grazie al fatto che al di la del “lessico” e dei termini specifici della materia disciplinare, si riesce a individuare il modello di conoscenza di riferimento e, quindi, ad operare un sintesi concettuale efficace conclusiva, verso una presa di decisione di buon senso.

Comunicazione Interdisciplinare ©

Saper comunicare non significa essere necessariamente oratori, ma essere abili nell’arrivare agli interlocutori, nel superare le possibili barriere linguistiche o culturali, nel generare una partecipazione emotiva; ma ancora più importante, nell’ottenere il “risultato” pianificato: un contratto, un coinvolgimento, un riconoscimento, ecc.

Comunicare in maniera efficace è come rispettare le “partiture” di una composizione musicale: esiste la scelta delle note (parole) con la loro durata temporale, le pause, il ritmo, gli accordi, ecc. Il neologismo della “Comunicazione Interdisciplinare” viene definito, più compiutamente, nell’eBook come binomio di due fattori sinergici: la comunicazione proattiva e la conoscenza interdisciplinare.

Entrano in gioco diversi strumenti musicali (interlocutori), ciascuno con il proprio suono distintivo (altezza, timbro, intensità), ma che combinato a quello degli altri nel rispetto di opportune dinamiche e sintonie, fanno sì che la composizione musicale (risultato) risulti efficace e generi emozioni. Se è il pentagramma è il codice di riferimento (linguaggio comune) per tutti gli strumenti dell’orchestra, è il direttore d’orchestra (coordinatore interdisciplinare) a preparare (exAnte), a guidare verso il risultato e a verificare (exPost) il raggiungimento degli obiettivi e gli effetti emozionali prodotti.

Comunicazione Interdisciplinare: comunicare in maniera collaborativa e coordinata (come in una orchestra) per raggiungere il risultato.

In analogia, in una riunione di lavoro dove possono essere presenti diversi interlocutori con differenti culture o competenze (ad es.: un medico, un ingegnere, un biologo e un amministrativo), che discutono su un tema “trasversale”, sarebbe molto difficile dialogare e soprattutto, trarre una sintesi conclusiva condivisa sulle azioni da intraprendere, se non ci fosse a farlo, almeno un coordinatore interdisciplinare (direttore d’orchestra) in grado di comprendere il linguaggio e le motivazioni di tutti, per convergere ad un risultato “win-win”.

Nella figura che segue, vengono raffigurati due casi contrapposti di una riunione dove: nella prima (a sinistra) permane la “multidisciplinarità” e quindi, permangono conclusioni distinte; nell’altra (a destra), le conclusioni convergono in un’unica sintesi concettuale interdisciplinare.

Confronto tra comunicazione multidisciplinare (a sinistra) e interdisciplinare (a destra)

La dinamicità e l’evoluzione processi informativi e comunicativi negli ultimi decenni, ha progressivamente reso ancora più strategiche le relazioni collaborative e gli scambi di conoscenze, nonché il bisogno di acquisire competenze trasversali (multi-language skill, social networking, social marketing, e-commerce, SEO, Data Analyst, ecc.) e strumenti tecnologici sempre più efficaci e innovativi di comunicazione (SMS, e-mail, WhatsApp, Skype, Facebook, LinkedIn, Webinar, Web-Conference, Web-Meeting, ecc.).

Se tutto ciò comporta efficienza e un indiscutibile risparmio di tempo e di costi (trasferimenti, tempi di attesa, ecc.), ci sono però ancora notevoli margini di miglioramento rispetto ai processi di comunicazione “tradizionali” (analogici), come gli incontri diretti (face-to-face), meeting, workshop, seminari, ecc., certamente più dispendiosi, ma sempre più empatici ed efficaci.

A questo proposito, meritano un riferimento particolare i modelli di “comunicazione persuasiva” della PNL (Programmazione Neuro Linguistica), da anni diffusamente utilizzata nel Coaching e in ambiti strategici come la leadership, la politica, lo sport agonistico, il marketing, ecc., ambiti in cui la persuasione (seduzione) degli interlocutori è fondamentale allo scopo ultimo della comunicazione stessa.

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