Interdisciplinarità
Il concetto di “interdisciplinarità” esprime naturalmente e semplicemente la “realtà” come “punto di incontro” di differenti punti di osservazione (disciplinari). In particolare, le discipline tecnico-scientifiche (fisica, matematica, geometria, ecc.) sono state create artificiosamente (come “complesso specifico di conoscenze avente caratteristiche proprie sul piano dei concetti, dei meccanismi, dei metodi, dei linguaggi”) dall’uomo per facilitarne l’insegnamento e l’apprendimento.
È evidente, però, che la “realtà” oggi, in piena 4° rivoluzione industriale, è molto diversa dalla quella rappresentata nel passato. Sono pertanto notevolmente aumentati i punti di vista disciplinari che hanno studiato i molteplici aspetti della realtà in maniera sempre più analitica (sono nate nuove discipline e si sono scoperte interrelazioni, un tempo impensabili, tra discipline molto lontane tra di loro). Nella ricerca scientifica, però, accanto alla sempre più accentuata diffusione dei settori specialistici, è emersa contemporaneamente l’esigenza di comunicare e di integrare i diversi campi del sapere al fine di avere una visione unitaria e comprensiva dei problemi analizzati dai molteplici punti di vista specialistici. Il “sapere” contemporaneo si presenta fortemente specializzato e la specializzazione ha rappresentato e rappresenta tuttora la condizione indispensabile per far progredire in ogni campo la conoscenza umana.
Si è cominciata a sentire, cioè, l’esigenza di ricomporre la totalità delle conoscenze analitiche e di riconquistare nella interdisciplinarità quell’unitarietà del sapere che è l’unica forma capace di soddisfare l’esigenza di comprensione della realtà nella sua totalità.
(da “Interdisciplinarità: convergenza dei saperi sull’uomo e per l’uomo” di Anna Maria Barone)
La interdisciplinarità (interdisciplinary) descrive quindi, l’interazione tra due o più discipline differenti. Questa interazione può variare da semplice comunicazione di idee a integrazione reciproca di concetti organizzatori, metodologie, procedure, epistemologie, terminologie, dati che guidano verso un’organizzazione della ricerca e dell’educazione in un campo abbastanza esteso
Approccio Interdisciplinare
Il contributo di una o più discipline allo studio di un problema o di un oggetto si può posizionare in continuità con il grado di interazione o fusione di queste discipline, dalla “mono-disciplinarità” alla “trans-disciplinarità (Bernard Terrisse, 1997)
L’approccio interdisciplinare richiede una capacità di sintesi unificate tra punti di vista differenti rispetto un medesimo argomento o problema.
A questo proposito, si tratta di acquisire uno specifico “skill” che consenta, ascoltando i diversi interlocutori “disciplinari”, di coglierne i diversi aspetti unificanti, estrapolandoli dal particolare tipo di linguaggio (glossario) utilizzato da ciascuno: “Valorizzare ciò che unisce e minimizzare ciò che divide”.
Il primo problema è il “linguaggio comune” per comprendere e farsi comprendere”. Ad es.: “un matematico, un biologo e un fisico sono seduti in un bar di strada a guardare le persone che entrano e escono da una casa dall’altra parte della strada”. Per prima cosa vedono entrare due persone in casa. Il tempo passa. Dopo un po’ notano che escono tre persone. Il fisico dice: “La misurazione non era accurata”. Il biologo dice: “Si sono riprodotti“. Il matematico dice: “Se ora una singola persona entra nella casa, allora questa sarà di nuovo vuota“. Ogni disciplina ha il suo gergo, che può portare a fraintendimenti, anche quando le persone parlano effettivamente della stessa cosa. Inoltre, sempre più spesso ci si trova ad affrontare anche il divario generazionale rispetto a coetanei tradizionalmente formati.
Il secondo problema è l’“apprendimento interdisciplinare” come risultato di un processo mirato allo sviluppo di una Conoscenza Interdisciplinare, in grado di sostenere la comprensione delle diverse possibili situazioni comunicative complesse o multidisciplinari. Non si tratta di diventare “tuttologi”, ma di utilizzare un percorso di apprendimento basato su utilizzo di modelli di sintesi concettuali trasversali e analogie ispirate ad es. alle Scienze naturali, ovvero alla Biomimetica (trasferimento di processi dal mondo naturale a quello artificiale “mimando” i meccanismi che governano la natura: l’uomo può infatti trovare la soluzione ad innumerevoli problemi), in grado di fornire un supporto alla condivisione di concetti e valori.
“Agilità Mentale” come risultato dell’Approccio Interdisciplinare
L’agilità mentale semplifica la vita. Come si vede che c’è l’agilità mentale? Ci sono molte abilità che la rivelano:
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- saper assumere la visione dalla prospettiva di altre persone
- sognare tante nuove possibilità
- riuscire a trovare nuovi stratagemmi
- saper rispondere prontamente e velocemente
- riuscire a intravedere le opportunità
- saper far fronte all’imprevisto
- saper uscire dalla propria mappa mentale, magari evitando di fermarsi alla conclusione sbagliata o di restare intrappolati nelle logiche di causa-effetto
“Il cervello: se lo coltivi funziona. Se lo lasci andare e lo metti in pensione si indebolisce. La sua plasticità è formidabile. Per questo bisogna continuare a pensare” (Rita Levi Montalcini)